Sono molti i parassiti a questo mondo, quelli che più conosciamo sono sicuramente pulci, zecche e pidocchi, anche se ne esistono di dimensioni nettamente inferiori e decisamente più pericolosi. Ma non sempre un animale se è parassita è sicuramente una bestia orripilante, basti pensare al cuculo (Cuculus canorus), il quale depone le proprie uova nel nido di altre specie di uccelli, in modo tale che siano altri genitori a badarci, a discapito dei piccoli a cui spetta il cibo di diritto. Almeno la metà delle specie viventi sulla terra sono parassiti di qualche tipo.

Essi si possono dividere in due tipologie, gli endoparassiti, e cioè quelli che vivono all’interno dell’ospite, e gli ectoparassiti, quelli che vivono all’esterno, come appunto fa la pulce.

Un esempio particolare di parassitismo presente nel mondo animale ha come soggetto le ooteche (involucri contenenti le uova) della Mantide religiosa (Mantis religiosa), le quali vengono attaccate da dei piccoli Imenotteri Torymidae (piccole vespe) dai colori metallici.

Ne esistono diverse specie, la più studiata è sicuramente Podagrion mantis.

Questo piccolo insetto presenta una colorazione dai riflessi verdi-blu sul torace e marroncina sull’addome, è lungo sui 3-4 mm ed ha delle zampe posteriori molto forti e spinose, usate per uno scopo ben preciso.

Queste infatti servono per far ancorare le vespe alle ali delle mantidi adulte femmine, così facendo si lasciano trasportare fino al luogo dove la femmina deporrà le uova. Una volta creata l’ooteca, questa viene subito parassitata dalla femmina di Podagrion sp. la quale usa il lungo ovopositore  per deporre le proprie uova all’interno, prima ancora che si solidifichi. Dopodiché, una volta schiuse, le larve di questa creatura famelica divoreranno le uova di mantide. Usciranno così delle giovani vespe, già formate.
Nella maggior parte dei casi, qualche piccola mantide riesce comunque a salvarsi.