Il Monte Amiata è una montagna alta circa 1700 m in Toscana, facente parte dei rilievi antiappenninici.
E’ divisa in due province, Grosseto e Siena, rispettivamente con 8 e 4 comuni.
Molti aspetti di questo monte lo rendono interessante, attraendo diverse tipologie di turisti.

Primo fra tutti, è un ex-vulcano appartenente alla tipologia degli “stratovulcani”, attivo nel medio Pleistocene. Questo aspetto geologico rende la zona ricca di sorgenti, affioranti tra le trachiti e le rocce carbonatico-argillose.
Per ovvie ragioni ci sono molte rocce vulcaniche sparse qua e la.
Di rilievo le miniere di mercurio, tra le più importanti al mondo.

Per quanto riguarda la vegetazione, la parte più bassa è caratterizzata da boschi di castagno (Castanea sativa), la maggior parte di questi da frutto, qui, la raccolta delle castagne è una fonte di reddito molto importante, e come altre regioni italiane è stata colpita dalla “vespa galligena del Castagno” (Dryocomsus kuriphilus) combattuta biologicamente con il suo antagonista naturale, il Torymus sinensis.
A salire troviamo invece foreste di faggio (Fagus sylvatica) con qualche abete sparso.

Qui la natura la fa da padrona ed offer scenari spettacolari.

Da un punto di vista conservazionistico ci sono diversi SIC (siti di interesse comunitario): “Cono vulcanico del Monte Amiata”, “Monte Penna, Bosco della Fonte e Monte Civitella”, “Alto corso del fiume Fiora” e “Monte Labbro e alta valle dell’Albegna”.

Questi SIC sono stati create per la presenza di specie rilevanti, protette a livello europeo, soprattutto sit rata di uccelli e pipistrelli. Per esempio, il nibbio reale (Milvus milvus), lo smeriglio (Falco columbarius), il lanario (Falco biarmicus), il gufo reale (Bubo bubo), la ghiandaia marina (Coracias garrulous), il vespertilio maggiore (Myotis myotis), il molosso di Cestoni (Tadarida teniotis) e molti altri.

Non meno importante è la fauna minore, specialmente per la presenza della salamandrina dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata) e l’ululone appenninico (Bombina pachypus).

Ad incrementare il valore dell’area è il lupo.

Molti progetti LIFE + sono stati portati a termine, come il “LIFE Natura Biarmicus” ed il “LIFE Save the Flyers”.
Per quanto riguarda la storia della presenza dell’uomo su questa montagna risale all’età del bronzo, periodo a cui sono stati datati dei graffiti raffiguranti un arcere all’interno di una grotta.
Andando avanti nel tempo ci sono diversi castelli medioevali, come quello di Arcidosso e di Montelaterone ed altri edifici di epoche diverse, come Rocca Silvana vicino a Selvena, architetture barocche a Castel Del Piano e tanto altro ancora.