Può sembrare strano, ma nel mondo ci sono animali in grado di respirare senza polmoni.
Non sto parlando di chissà che strani animali ma semplicemente di geotritoni.
Questi tipi di anfibi, appartenenti alla famiglie dei Plethodontidae, sono totalmente privi di polmoni, quindi respirano attraverso la cute molto vascolarizzata e la cavità boccale. Queste particolari caratteristiche li obbligano a vivere in habitat molto umidi.
Ci sono molte specie, più di 300, quasi tutte distribuite sull’emisfero settentrionale, in Nord America.
Ci sono solo 8 specie in Eurasia, di cui 7 presenti in Italia, mentre una è stata recentemente scoperta in Corea.
Questa famiglia presenta numerose caratteristiche morfologiche e differenze nei cicli vitali; ci sono specie che si riproducono e partoriscono a terra ed altre che invece compiono il classico ciclo anfibio, legato agli ambienti acquatici nello stadio larvale e ad ambienti terrestri nello stadio adulto.
I colori sono variabili, alcuni molto sgargianti, altri perfettamente mimetici. Al di là delle differenze però, tutte queste specie hanno in comune I corpi allungati, zampe corte ed un’alta produzione di muco, il quale li rende scivolosi.
Come molti anfibi, I geotritoni, per difendersi dai predatori, emettono tossine da ghiandole situate sulla pelle.

In Italia, I geotritoni vivono nelle foreste di latifoglie, in prossimità di torrenti nell’Appennino, in grotte (sia naturali che artificiali) e in alcuni luoghi anche all’interno dei muretti a secco.
Vi sono 3 specie continentali: Speleomantes strinatii, S. ambrosii (subsp. bianchi, subsp. ambrosii) e S. italicus.

Le altre 5 specie vivono in Sardegna: Atylodes genei, S. flavus, S. supramontis e S. imperialis (subsp. imperialis, subsp. sarrabusensis).
Tutte le specie citate finora, come tutti I membri di questa famiglia, mostrano cure parentali, il che significa che proteggono le loro uova ed I piccoli dai predatori e da altri adulti. Oltre a questo la madre resta a stretto contatto con le uova, coprendole con muco allo scopo di proteggerle da funghi e batteri.
Un’altra particolarità di questa famiglia, nello specifico della sottofamiglia Plethodontinae, è l’abilità di far sporgere la lingua per catturare le prede. Il numero uno di questa abilità è lo S. supramontis il quale non solo estende la lingua fuori dalla bocca ma anche parte della sua struttura ossea, raggiungendo una lunghezza pari all’80 % del suo corpo.